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Per non dimenticare

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Nei giorni 8 e 9 agosto 1942 dalla stazione ferroviaria di San Giovanni al Natisone partirono per il fronte russo 2.509 Alpini della Divisione Julia: la maggior parte di loro non fece più ritorno. Per commemorare questa tragedia il gruppo ANA di San Giovanni al Natisone, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la sezione ANA di Udine ha organizzato una serie di iniziative commemorative di recupero della memoria storica, di approfondimento e di riflessioni sui temi della guerra e della pace.

Allo scopo di divulgare questi tragici avvenimenti e di coinvolgere gli studenti delle classi della sede associata, si è tenuto giovedì 13 gennaio 2022 un incontro con lo storico ed editore dott. GUIDO AVIANI, la prof.ssa ANITA DEGANUTTI e il Presidente della locale sezione ANA Signor. BENNO ALIMONDA de MANNENTREU.

Gli interventi dei relatori sono stati molto interessanti; in particolare lo storico Guido Aviani ha catturato l’attenzione degli allievi raccontando con l’ausilio di foto inedite, non solo i fatti salienti della Campagna di Russia ma anche aneddoti molto personali di cui è venuto a conoscenza intervistando i reduci friulani di quella tragica spedizione.

Invitati a commentare e a riflettere sui fatti narrati, alcuni studenti si sono così espressi:

La prima parola che mi viene in mente appena penso a questo terribile  avvenimento è: pazzesco! Mi spaventa solo pensarci. Noi ragazzi di oggi siamo stati molto fortunati ad iniziare il nostro percorso di vita in questi anni pacifici e tranquilli. I ragazzi della nostra età  di 80 anni fa non erano  sereni e felici. Pur non essendo maggiorenni erano costretti a lavorare duramente giorno e notte e, appena possibile, venivano obbligati ad andare in guerra rischiando la loro vita…. Chissà cosa pensavano prima di una battaglia, le paure, il timore di non poter rivedere i propri cari …i miei nonni erano bambini quando iniziò la guerra e mi hanno raccontato che gli aerei caccia nemici passavano di notte per bombardare là dove c’era luce; si sentivano delle sirene prima dell’arrivo degli aerei e quindi si spegnevano tutte le luci e ci si nascondeva in alcune buche scavate per ripararsi…mi hanno anche raccontato che si diceva “Pippo dove c’è la luce picchio” proprio perché  di notte bombardavano gli obbiettivi illuminati. (Gabriele)

La conferenza tenuta dal dott. Aviani è stata molto istruttiva ed interessante soprattutto perché la ritirata dalla Russia non è stata raccontata come nei libri bensì dal punto di vista dei giovani che vi hanno partecipato….Abbiamo potuto ascoltare le storie, alcune divertenti altre commoventi, dei soldati partiti dalla stazione di San Giovanni, come quella di Giovanni Don, un alpino ferito nella campagna di Albania e dichiarato inabile al fronte, che non sarebbe dovuto partire ma che, in preda all’euforia e sollecitato dai compagni ha deciso di salire sul treno senza poi fare più ritorno…. E’ necessario sottolineare i valori che questi ragazzi mi hanno trasmesso come il coraggio, l’onore, l’amore per la propria terra e la forza di volontà di questi uomini che in inverno invece che fermarsi e lasciarsi morire, hanno trovato la forza di cercare la vita. (Marco)

Sentire queste storie è importante perché non bisogna dimenticare, soprattutto i fatti che riguardano il nostro territorio e forse anche i nostri nonni e bisnonni. Mi è piaciuto molto questo incontro perché mi ha fatto pensare a come avrei reagito se mi fossi ritrovata in questa situazione…molto probabilmente non avrei avuto tutto quel coraggio per affrontare una cosa simile. (Matilde)

Altri contributi degli studenti, non solo scritti ma anche iconografici, troveranno spazio nelle iniziative previste per il mese di maggio quando ci sarà la Commemorazione dell’ottantesimo anniversario della partenza.

Un sentito grazie ai relatori per il loro appassionante racconto.

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