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Il Progetto Pino Mucchiut e la visita alla collezione del Comune di San Giovanni al Natisone

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Giovedì 27 aprile l’Istituto Arturo Malignani della sede di San Giovanni al Natisone per il settore tecnologie del legno e arredo, ha organizzato una visita alla mostra dell’artista Pino Mucchiut, esposizione permanente di Villa De Brandis.

Si tratta di una importante collezione di opere che appartengono al Comune di San Giovanni al Natisone, una raccolta che evidenzia il lungo percorso creativo dell’artista.

Hanno partecipato con entusiasmo ed interesse gli allievi dell’istituto professionale che frequentano il terzo anno, che stanno preparando l’esame di qualifica professionale e quelli del quinto anno che affronteranno a breve l’esame di Stato, accompagnati dal docente di progettazione prof. Dario Del Zotto e da quello di laboratorio prof. Massimo Vuerich.

La relatrice dott.sa Paola Battistutta dell’Associazione Culturale AQA, ha illustrato compiutamente con grande passione, competenza e in modo coinvolgente la vita e l’opera dello scultore, che ha contribuito a catalogare con la dott.sa Rafaella Loffreda, nell'ambito di un più vasto progetto di valorizzazione della figura dell'artista, in collaborazione con il Comune di San Giovanni e l’Ente Regionale Patrimonio Culturale del FVG..

L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio che prevede un primo contatto conoscitivo e di sperimentazione, che intende far relazionare gli studenti con la vita, il lavoro, le idee, le opere di un artista di grande valore intellettuale e creativo come Pino Mucchiut.

Il rapporto con un artista come Mucchiut, che ha fatto dell’emozione e della materia il suo obiettivo di ricerca artistica, offre notevoli apporti al percorso di studio degli allievi di un istituto professionale che si rivolge ad un indirizzo particolare, quello del legno e delle tecnologie dei materiali. Decisamente apprezzata da tutti gli studenti è stata la visita alla mostra permanente di questo artista poliedrico, dalle tante sfaccettature legate tra loro da un rapporto viscerale e profondo con questo prezioso materiale: il legno.

Dice Piero di 3^ IeFP OL:

«Mucchiut per me è un artista perché ha preso gli scarti della natura, li ha lavorati con maestria, riuscendo a donare una nuova forma con un significato che durerà in eterno. Le due opere che mi hanno più colpito della mostra si intitolano “La Donna” e “Senza Nome” . La seconda opera è composta da quattro tavole di legno verticali e una orizzontale; questa figura si apre a diverse interpretazioni, forse proprio per questo l’artista gli ha dato quel titolo specifico. Osservandola mi ha trasmesso la sensazione di legame positivo: quattro persone che si tengono per mano. Nella mia formazione personale la visita alla mostra è stata importante perché mi ha permesso di arricchire il mio bagaglio culturale: ho conosciuto la storia e le opere di un nuovo artista che riusciva a fare arte nella sua quotidianità partendo da un semplice pezzo di legno.»

Emanuele invece afferma che secondo lui Mucchiut è un artista che dovrebbe essere conosciuto più a fondo.

Roshan commenta così:

«la mostra mi ha colpito perché potevi avere un contatto sulle sculture toccandole e sentendone la consistenza e ruvidezza di alcune opere. Mucchiut, secondo me, è un artista che cerca una maniera per trasformare un semplice pezzo di legno, con qualche “difetto”, in un’opera d’arte, senza rovinarla ma ritoccandola un po' e dando forme meravigliose. Nella mia formazione personale la visita è stata importate perché l’uso del legno non ha limiti. Saper lavorare il legno, per me, significa conoscerlo e quindi sfruttarlo al massimo. »

Gli allievi della classe 5^ IPAF sono stati particolarmente colpiti dalle opere di Mucchiut che rimandavano, secondo loro, ad un senso di irrazionalità e astrattismo marcati.

Tutte le opere, inoltre, erano sprovviste di un fronte ed un retro e potevano essere visionate nella loro integrità a 360°. Interessante è stata anche la versatilità dell'artista che ha saputo lavorare diversi materiali, tra cui vetro, legno e metalli. Un aspetto particolare dell'artista è che utilizzava materiali di recupero, spesso non lavorati rispetto al loro stato naturale (ad esempio, materiali lignei recuperati nei letti dei fiumi).

Gli studenti sono stati colpiti da questo artista poiché viveva e lavorava nel nostro territorio pur rispecchiando una mentalità ed un modo di lavorare appartenente a diverse correnti artistiche internazionali.

Il legno è un materiale meraviglioso, irrinunciabile e per certi versi misterioso, che ispira riflessioni su origini, passato, presente e futuro. Una materia che coinvolge aspetti culturali, antropologici, relazioni con l’ambiente la natura e le tecnologie del futuro.

La preparazione degli allievi dell’istituto professionale, un indirizzo peculiare tra umanesimo, artigianato e tecnologia, affronta non solo gli atti del fare, ma soprattutto quelli del pensare, del creare e del progettare, a fine non solo produttivo o utilitaristico ma nel senso più ampio del termine.

Il progetto didattico si configura e si svolgerà con attività informative, teoriche, progettuali e laboratoriali. L’obiettivo finale sarà quello di una proposta elaborativa di un’opera che possa, per quanto possibile, prolungare l’esperienza artistica di un maestro che ci ha trasmesso importanti spunti di riflessione e di emozione. L’elaborato finale potrà riguardare opere in legno, nei diversi stati: naturale, lavorato, dipinto, aggregato, consumato o levigato dalla natura, dagli elementi o dal tempo, riciclato, riutilizzato o trasformato dall’uomo. Oppure l’elaborato potrà utilizzare trasversalmente molti materiali, come nell’opera dell’artista ispiratore Pino Mucchiut.

Prof. Dario Del Zotto

Alunni 3^ IeFP-5^ IPAF

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