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Il Malignani si arricchisce di un gioiello della robotica industriale

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La Fondazione Carlo e Giuseppe Piaggio di Genova, autorevolmente guidata dal presidente Estelio Carpano, che da anni beneficia il Malignani di Udine con cospicue donazioni, ha fornito l’Istituto di un robot industriale antropomorfo a sei assi modello Racer3, prodotto a Torino dalla COMAU e ingegnerizzato con cella di lavoro della CMA Robotics di Pavia di Udine.

La COMAU, gruppo Fiat Chrysler Automobiles, è una delle grandi produttrici mondiali nel campo della robotica ed è una bella realtà italiana.

La Scuola aderisce dal 2018 a un progetto congiunto di COMAU con la casa editrice Pearson Italia e approvato dal MIUR: organizza, tramite docenti interni dell’Istituto, corsi di formazione ed esami rivolti agli studenti dell'Istituto e non, per il rilascio di certificazioni internazionali COMAU nel campo della robotica industriale. I corsi di formazione riguardano l'uso e la programmazione dei robot, la comunicazione I/O e i FieldBUS; essi hanno i medesimi contenuti di quelli rivolti ai professionisti del mondo del lavoro, solo rimodulati con tempi diversi per la fruizione da parte degli studenti dell’Istruzione Tecnica Superiore.

La nuova macchina si aggiunge a dei robot educativi e a software di simulazione già in possesso dell’Istituto.

Gli studenti, in particolare quelli delle sezioni di Elettrotecnica-Elettronica-Automazione, Meccanica-Meccatronica e Trasporti e Logistica Aeronautica, avranno un dispositivo in più per lo studio della robotica, una vera macchina industriale. In questo modo gli allievi si troveranno a tu per tu con una realtà che in futuro incontreranno nell'ambiente lavorativo dell'industria anche della nostra regione.

Si tratta dunque di un notevole salto qualitativo: sono pochi gli Istituti che possono vantare una strumentazione di questo tipo, all'avanguardia e in grado di fornire competenze concrete immediatamente spendibili.

I robot industriali sono e saranno sempre più diffusi nel mondo della produzione (e non), perché possono essere considerati una sorta di macchine universali: cambiando l’attrezzo montato sul polso possono essere programmati per eseguire compiti diversissimi che possono eseguire 24 ore al giorno per anni.

E in un mondo che guarda a un futuro sempre più robotizzato, questa donazione assume un valore davvero straordinario.

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