Come noto, la scarsa presenza femminile nei percorsi formativi in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (S.T.E.M., acronimo inglese per Science, Technology, Engineering and Mathematics), continua a rappresentare un elemento critico nella direzione di una crescita economica e sociale inclusiva, oltre che intelligente e sostenibile. Raccogliendo le istanze più avanzate provenienti dal mondo del lavoro, il nostro Istituto ha organizzato per sabato 19 gennaio uno speciale evento di orientamento al femminile: una tavola rotonda dal titolo “S.T.E.M. GIRLS WANTED”, interamente condotta da allieve del nostro Liceo e dell’I.T.I. e riservata ad un pubblico composto da studentesse del Malignani e da ragazze del secondo e terzo anno delle scuole medie di Udine e provincia insieme ai loro genitori.
Ad esplorare l’idea dell’orientamento di genere, il perché di una bassa rappresentazione delle donne nelle carriere S.T.E.M.e come fronteggiare il fatto che meno del 25% delle ragazze che escono dalle scuole medie inferiori o superiori preferisce percorsi non umanistici, sono state testimonial significative di prestigiose professioni a carattere tecnico e scientifico, che si sono prestate a raccontare di sé e delle proprie esperienze.
Introdotto dal Dirigente Andrea Carletti e dall’Assessore alle Pari Opportunità al Comune di Udine Elisa Battaglia, S.T.E.M. Girls Wanted è iniziato con un videomessaggio di Anna Mareschi Danieli, Presidente di Confindustria Udine. Lucida la sua analisi, forte e chiaro il suo messaggio: i maschi sono educati al coraggio, le femmine alla perfezione. Ragazze, non abbiate paura di rischiare, mettetevi nella condizione di scegliere, poi, con sacrificio e impegno si può arrivare dove si vuole. La strada più difficile porta al mestiere più divertente.
Chiara Cristini, esperta in mercato del lavoro e S.T.E.M., ha rincarato la dose sottolineando come oggi tutto il mondo del lavoro sia improntato su scienza, tecnologia, ingegneria e matematica e non intraprendere una carriera di questo tipo significa perdere importanti opportunità. Ma anche per la società significa perdere un contributo determinante perché le donne, con la loro “intelligenza emotiva” e le loro soft skill, spesso sono il motore dell’innovazione. A questo proposito è stato interessante il contributo di Sara Ceschia, giovane docente di Ingegneria Gestionale presso l’Università di Udine, che ha illustrato come in un team spesso la figura femminile abbia il ruolo di collante e svolga compiti caratterizzati da costanza e precisione, in poche parole si metta davvero al servizio della comunità scientifica.
Ma non è mancato il contraddittorio: Daniela Benedetto Tiz, ingegnere meccanico, ha sottolineato come sia necessario uscire da stereotipi che vedono le donnepiù sensibili degli uomini, più portate alla collaborazione e meno ai picchi di creatività. Specie nelle nuove generazioni questo non calza la realtà. Il problema della leadership femminile è, tuttavia, un tema scottante. A questo proposito Federica Cattonaro, CEO di IGA Technology Services azienda collegata all’Istituto di Genomica Applicata di Udine, ha riportato la triste storia di Rosalind Franklin, l’eroina mancata della scoperta del DNA, la cui interpretazione ha permesso di dedurne la struttura tridimensionale. Il Nobel lo presero Francis Crick e James D Watson e lei fu dimenticata. Susanna Terracini, ordinario di Analisi Matematica di fama internazionale, ha sottolineato come nelle scienze la creatività sia l’aspetto prevalente a prescindere dal genere del soggetto che vi si dedica, e, attraverso la narrazione della sua storia personale, ha fatto capire come la famiglia e i docenti siano figure chiave nelle scelte educazionali. Maria Peressi, coordinatrice di molteplici progetti scientifici, ha voluto dire alle ragazze in platea di non avere paura di fallire perché la vita offre mille sorprese. Nel suo caso il mancato superamento dell’esame di ammissione alla Normale di Pisa l’ha portata a Trieste, a una carriera nel campo della fisica che ha unito grandi soddifazioni professionali a quelle private realizzate nella famiglia.
L’evento - nato da un’idea della Prof.ssa Cecilia Rizzotti e frutto della collaborazione tra le Funzioni Strumentali per l’Orientamento in Entrata, l’Orientamento in Uscita e i Rapporti con l’Industria e A.S.L – ha inteso essere anche un omaggio alla Prof.ssa Eliana Ginevra, geniale donna di scienza e indimenticata docente del Malignani, e si è concluso con l’auspicio di aver contribuito a favorire nel giovane pubblico femminile scelte consapevoli ed in linea con i tempi, fornendo modelli positivi a cui ispirarsi.
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