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GeolocalizziAmo - Trieste ed il Magazzino 26: studenti all’opera!

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Noi, gli studenti della 1 LSA E e della 1 LSM A, siamo partiti alla volta di Trieste e vogliamo raccontarvi la nostra esperienza!

La prima tappa è stata al Magazzino 26, situato all’interno del Porto Vecchio: è un edificio che ospita mostre ed esposizioni molto interessanti; noi ne abbiamo visitate tre: l’allestimento “Lloyd – Deposito a vista” del Museo del Mare, la mostra fotografica “Lost Places” della fotografa Barbara Essl e la presentazione del progetto urbano “Porto Vivo”. Dopo aver consumato un buon  pranzo al sacco, abbiamo visitato il centro storico della città. Ecco i dettagli!

Magazzino 26: Lloyd – Deposito a vista, Lost places, Porto Vivo

Al piano inferiore del Magazzino 26 abbiamo visitato la mostra guidati dalle insegnanti che hanno chiarito il significato del termine “Lloyd” e fatto capire l’importanza di questa società nella storia di Trieste ma anche dell’Europa. Il Lloyd triestino, infatti, è un'antica compagnia di navigazione, un'assicurazione marittima. Venne fondata a Trieste nel 1836 sotto il controllo dell'impero austro-ungarico, dopo che la repubblica di Venezia perse il monopolio della navigazione nel mar Adriatico. Finita la I guerra mondiale, divenne una società italiana. Nella nostra visita abbiamo approfondito l'evoluzione delle navi nel tempo osservando i modellini in scala ed ammirato quadri, oggetti e strumentazioni e motori delle varie epoche; è stato interessante!

Al piano superiore abbiamo visitato l’esposizione artistica della fotografa Barbara Essl intitolata Lost places. Dopo aver osservato tutte le fotografie, le insegnanti ci hanno divisi in gruppi: ogni gruppo ha scelto l’immagine che lo aveva colpito di più; eravamo tutti seduti nella sala principale (come vedrete nella foto) ed ogni gruppo ha fatto una breve ricerca sul luogo “dimenticato” pensando alla possibile “ipotesi di abbandono”. Una ricerca di informazioni sul luogo dimenticato ed una ipotesi fantasiosa che ogni gruppo ha esposto al resto della classe.

Ed infine, siamo passati alla mostra “Porto Vivo” riguardante la parte di Trieste fino ad ora conosciuta come “Porto Vecchio”; in essa erano raccolti circa 15 pannelli nei quali veniva spiegata l’evoluzione del luogo nel corso degli anni e il futuro progetto urbano per la riqualificazione del porto storico di Trieste con immagini e modelli della nuova passeggiata tra il Carso e Trieste

Centro storico di Trieste

Dopo una pausa rigenerante, nel pomeriggio ci siamo diretti verso Piazza Unità d'Italia. Qui, seguendo le indicazioni delle insegnanti abbiamo individuato e geolocalizzato diversi siti storico-artistici. In particolare, abbiamo potuto ammirare il Palazzo Lloyd, ora sede della Regione, e la Fontana dei Quattro Continenti. Dalla piazza è possibile avere una vista mozzafiato del meraviglioso panorama marittimo su cui si affaccia la città.

Poco più tardi ci siamo recati alla statua di Gabriele D'Annunzio, il quale diventò conosciuto grazie alle sue opere letterarie e alle sue gesta controverse, per poi arrivare alla statua di James Joyce, scrittore irlandese e carissimo amico di Italo Svevo, nonché responsabile della stesura del più famoso flusso di coscienza, l'Ulisse.

Cultura tramite l'esperienza: riflessioni di Angelica

Ciò che ho trovato particolarmente interessante dei dettagli proferiti durante la gita a Trieste è stata la parte riguardante il boom economico risalente a circa il 1960 in Italia. Durante questo evento si sviluppò ulteriormente la figura della classe abbiente; perciò, le compagnie navali – in particolare quelle che si occupavano del viaggio in crociera, dovettero iniziare a proporre degli slogan pubblicitari per consigliare la propria compagnia. Per permettere ciò si pensò di pubblicare dei manifesti con il solo scopo di rendere nota l’esistenza della propria Società e di spingere alla scelta della propria specifica compagnia di navigazione. Ciò ha attirato la mia attenzione in particolar modo in quanto è un’usanza molto comune ai giorni nostri. La pubblicità è qualcosa di scontato da trovare ed ignorare ai giorni nostri, ma negli anni ‘60 la réclame era all’avanguardia come metodo di ricerca della clientela. In conclusione, questa esperienza didattica è stata sicuramente interessante e formativa sotto molteplici aspetti.

By allievi delle classi 1 LSA E e 1 LSM A

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