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Da Luigi Da Porto a William Shakespeare: genesi di un capolavoro

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Qual è l'origine della tragedia Romeo and Juliet di William Shakespeare?

Venerdì 14 aprile le classi 2^ e 4^ B LSA, guidate dalle professoresse Paola Palumbo e Antonella Favaro, si sono aperte e incontrate per un momento di apprendimento cooperativo.

I ragazzi e le ragazze di seconda nei mesi scorsi hanno letto in classe la novella di Luigi Da Porto,  Historia novellamente ritrovata dei due nobili amanti, con la loro pietosa morte intervenuta già nella città di Verona nel tempo del signor Bartolomeo della Scala. Una lettura non semplice, perché scritta nell'italiano degli inizi del Cinquecento. Hanno poi scoperto i numerosi passaggi attraverso i quali la storia è giunta nelle mani di William Shakespeare che ne ha fatto un capolavoro.

I ragazzi e le ragazze di quarta invece hanno letto direttamente i brani più significativi della tragedia di Shakespeare Romeo and Juliet, e, suddivisi in gruppi, l'hanno analizzata sotto molti punti di vista esaminandone temi e motivi, personaggi e aspetti stilistici.

Nell'incontro di venerdì, rigorosamente in lingua inglese, le due classi hanno esposto i risultati del loro lavoro in uno scambio reciproco di scoperte e apprendimenti.

Interessante è stato trovare le differenze nelle due trame.

E, sorpresa finale, un gruppetto ha recitato la scena conclusiva della morte dei due giovani amanti, un passaggio particolarmente toccante.

Nel momento in cui Romeo apriva la boccetta del veleno (una bottiglietta di acqua gasata - oggetto scenico un po’improvvisato) svitando il tappo, nel silenzio assoluto e drammatico, il suono “ssshhh” inconfondibile delle bollicine che fuoriescono, ha fatto ridere tutto il pubblico. Un imprevisto effetto finale, nato dalla commistione di comico e tragico che anche il Bardo utilizzava spesso nelle sue opere e del quale egli stesso avrebbe probabilmente sorriso.

All’s well that ends well: non male per una tragedia!

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